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Immagine del redattoreShoAhrte

Salim Halali, cantante algerino ebreo perseguitato

Nato nel luglio 1920 ad Annaba, in Algeria, Salim non riceve una formazione vocale formale. Indipendentemente da ciò, inizia a dedicarsi alla musica professionalmente all'età di diciassette anni, imbarcandosi su una barca diretta a Marsiglia e finendo a Parigi nel 1937. Si esibisce nei club di flamenco eseguendo le canzoni Mohamed el Kamel, un altro cantante algerino. Halali diviene presto famoso come cantante arabo. riconosciuto in Nord Africa e anche a Parigi.

Mentre la Germania nazista invade la Francia, le autorità parigine lo molestano per essere gay ed ebreo.

Il fondatore della Grande Moschea di Parigi, Si Kaddour Benghabrit, aveva già incontrato Halali e ammirato la sua musica. L’imam, vedendo ciò che stava accadendo a lui e agli ebrei di Parigi, decide allora di procurare documenti falsi e nascondere gli ebrei nella moschea. Poiché Halali era già famoso, questo trucco con lui non avrebbe però funzionato. Gli fornisce quindi un certificato che attesta che lui è musulmano e incide il nome del defunto padre su una tomba anonima nel cimitero musulmano di Bobigny, difendendolo così dagli ufficiali.

Benghabrit assume inoltre Halali al caffè della moschea, dove ha l'occasione di esibirsi con grandi artisti come Ali Sriti e Ibrahim Salah.

Halali continua così la sua carriera musicale e nel 1947 inaugura a Parigi il cabaret Ismaïlia Folies. Nel 1949, si trasferisce in Marocco, dove acquista un vecchio caffè a Casablanca, nel quartiere cosmopolita di Maarif, che trasforma in un prestigioso cabaret, Le Coq d'Or. Dopo che il cabaret viene distrutto da un incendio, ritorna in Francia, a Cannes, nei primi anni '60.

Salim Halali muore nel 2005 a Cannes.

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