Vincenzina Erasma Pevarello racconta la storia della sua famiglia, dedita allo spettacolo viaggiante, in tempo di guerra; narra la storia di suo marito, Renato Mastini, ma anche di Walter Vampa Catter, Lino Ercole Festini e Silvio Paina, quattro sinti italiani che furono partigiani nella zona del vicentino.
Mastini, Catter, Festini e Paina furono trucidati dai nazifascisti, insieme ad altri sei compagni, nell’eccidio del Ponte dei Marmi a Vicenza; i loro nomi compaiono tra quelli della stele dedicata ai “dieci martiri”.
Vincenzina ricorda altri partigiani sinti tra cui suo fratello e suo cugino.
Il padre inoltre salvò un intero paese pochi istanti prima dell’esplosione delle mine piazzate dai tedeschi in ritirata, semplicemente proponendo uno spettacolo di magia e convincendo i tedeschi a sminare il terreno.
PORRAJMOS
E' il termine che si usa per indicare la Shoah di Rom e Sinti, chiamati in senso spregiativo "zingari". Può essere tradotto con "grande divoramento"
A Chelmno, insieme a decine di migliaia di Ebrei, i Rom furono mandati a morire nelle camere a gas, avvelenati con il monossido di carbonio. Su Birkenau, c'è la testimonianza di Piero Terracina, che ricorda perfettamente la notte in cui rom e sinti scomparvero: “Io non avevo ancora 16 anni ed arrivai a Birkenau; quello era un Vernichtunglager (campo di sterminio) dove non è che si poteva morire, si doveva morire. Erano tutti settori separati che si distinguevano per una lettera che era stata loro associata e dall’altro lato del nostro filo spinato c’era il settore che era conosciuto come lo Zigeunerlager ovvero il campo degli zingari[…]. In quel campo c’erano tantissimi bambini, molti di quei bambini certamente erano nati in quel recinto […]. La notte del 2 agosto 1944, ero rinchiuso ed era notte e la notte nel lager c’era il coprifuoco, però ho sentito tutto. In piena notte sentimmo urlare in tedesco e l’abbaiare dei cani, dettero l’ordine di aprire le baracche del campo degli zingari, da lì grida, pianti e qualche colpo di arma da fuoco. All’improvviso, dopo più di due ore, solo silenzio e dalle nostre finestre, poco dopo, il bagliore delle fiamme altissime del crematorio. La mattina, il primo pensiero fu quello di volgere lo sguardo verso lo Zigeunerlager che era completamente vuoto, c’era solo silenzio e le finestre delle baracche che sbattevano”.
Non si sa con assoluta precisione quanti Rom siano stati uccisi durante la Shoah. Anche se non è possibile determinare esattamente cifre o percentuali, gli storici ritengono che i tedeschi e i loro alleati abbiano ucciso circa il 25% dei Rom europei. Per approfondire questo tema, il 24 gennaio 2020 parteciperemo allo spettacolo teatrale "Zingari Lager", che sarà messo in scena a Lecco dalla Compagnia Bertolt Brecht.
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